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Lieto fine per Marco, il papà di Mondovì: è arrivato il contratto a tempo indeterminato

23 febbraio 2019 | 11:52
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Lieto fine per Marco, il papà di Mondovì: è arrivato il contratto a tempo indeterminato

“Non perderò i miei figli. C’è motivo di gioia più grande?”, l’affermazione che fa capire la felicità di questo momento

Mondovì. A meno di un mese dall’appello lanciato da Marco, il giovane papà 42enne di Mondovì, alla trasmissione le Iene in cui chiedeva un lavoro, o meglio un contratto a tempo indeterminato, per poter garantire un futuro ai suoi 4 figli, si può scriver la parola fine, anzi lieto fine.

Marco ha ottenuto quello che sperava e che tutti gli auguravamo dopo aver conosciuto e raccontato la sua storia: un contratto a tempo inderminato come commerciale. Grazie all’azienda Beppino Occelli Agrinatura.

Marco affida a un post sul suo profilo Facebook il suo stato d’animo ripercorrendo i suoi ultimi quattro anni di vita quotidiana. Riportiamo alcune parti di quello che lui ha definito “L’ultimo attacco”.

“Ho letto una poesia di Lerro Menotti che dice: “E’ tempo di lottare. Lotta fino quando il tuo corpo reagisce; e quando sarai immobile, usa l’ultimo pensiero per l’ultimo attacco”.
Ed è questo che ho fatto negli ultimi 4 anni, ho lottato finché il mio corpo reagiva. E in quella lotta furibonda ho abbattuto molti ostacoli. Battaglia dopo battaglia, notte dopo notte, incubo dopo incubo.
A chi si impasta la bocca di calunnie e dicerie vorrei far sapere che ai miei figli non è mai mancato nulla. So io le privazioni a cui mi sono sottoposto per poter dar loro ciò di cui avevano bisogno. Privazioni di ogni tipo, di soldi si… di energie, di sonno in alcuni casi anche di cibo…. Ma a loro non è mai mancato niente. Dignità, pulizia, vestiti. Abbiamo accettato con gratitudine immensa vestiti usati, abbiamo utilizzato libri di seconda mano, abbiamo ricevuto in regalo cose preziose che non abbiamo dovuto comprare e grazie alla gentilezza di queste persone siamo riusciti a ricostruire la NOSTRA famiglia, strana, diversa, atipica, ma siamo NOI…
Ad un certo punto è sopraggiunta una fase di immobilismo, la vita non aveva finito di soffiare contro i suoi venti gelidi e io come padre non sapevo come proteggere queste quattro meravigliose creature innocenti.
A febbraio 2018 la morte di mio cognato, un mese dopo, quasi per caso, viene riscontrato un tumore maligno a mio padre, ossatura della famiglia, uomo che ha sempre fatto di tutto per i suoi nipoti.
Al peggio non c’è mai fine dice il proverbio… ed è così. L’operazione che avrebbe aggiustato il cuoricino di Emma non si poteva fare in via percutanea (dall’inguine) rendendo tutto più facile ma andava fatta a cuore aperto per la strana posizione del suo difetto che stava compromettendo anche il funzionamento della valvola aortica.
Quali altri disgrazie ci avrebbero colpito? Il mio contratto di lavoro era in scadenza e non c’era nessun segnale evidente che sarebbe stato riconfermato. Evidente, sottolineo, per gli assistenti sociali significa SCRITTO, nero su bianco, non una rassicurazione che tutto andrà benissimo.
Eccomi… immobile! Senza un reddito “certo” la nostra famiglia che tanto amiamo e ci protegge non poteva esistere.
“Usa l’ultimo pensiero per l’ultimo attacco”! E così ho fatto. Ho sferrato una campagna mediatica che per un poveretto come me non ha precedenti. Ho mobilitato i media nazionali e locali ottenendo centinaia di migliaia di visualizzazioni, migliaia di messaggi di solidarietà, di incoraggiamento, di incitamento. Dopo tutto sono un “commerciale”… la prima cosa da vendere in modo eticamente corretto è se stessi.
Buttati mi sono detto… peggio di così non può andare. L’ultimo attacco.
Oggi posso orgogliosamente dire che il peggio è passato.
Da questa sera ho un contratto a tempo indeterminato, certezza del reddito… maledetta certezza del reddito: risolta.
Non sarà facile rialzarsi… eravamo in ginocchio… ma torneremo a correre.
L’ultimo attacco… per questa volta.”

I ringraziamenti da parte di Marco vanno alle migliaia di persone che gli hanno scritto messaggi per aver notizie di Emma, per dimostrargli solidarietà o per offrirgli opportunità di lavoro e anche ad alcuni rappresentanti del Comune di Mondovì.

Un inizio 2019 che fa ben sperare, l’intervento al cuore al Regina Margherita di Torino riuscito per la guerriera Emma e ora il contratto. Marco può tirare un sospiro di sollievo e continuare ad esser un “Bat-papà” come lo definiscono Federico, Chiara, Emma e Pietro.

Quando ci ha comunicato del contratto gli abbiamo fatto una domanda forse scontata. Al nostro “Sei contento?” Marco ha risposto con un’altra domanda sicuramente che non lascia spazio ad altro se non alla felicità di questo momento: “Sì. Non perderò i miei figli. C’è motivo di gioia più grande?”.