Carnevale alpino di Valdieri, la tradizione scende in piazza

21 febbraio 2019 | 14:43
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Carnevale alpino di Valdieri, la tradizione scende in piazza

Domenica 24 febbraio in Valle Gesso

Valdieri.  Domenica 24 febbraio per le strade di Valdieri tornerà a correre l’orso di paglia di segale, il protagonista del Carnevale alpino del paese della Valle Gesso.

La manifestazione le cui origini affondano le radici nella notte dei tempi ha corso il rischio di essere dimenticata per sempre. Fortuna vuole che, nel 2003, all’interno di ricerche promosse dal Laboratorio Ecomusei della Regione Piemonte, il valdierese Bernardino Giraudo detto Din del Papa, intervistato, racconti della rappresentazione bizzarra che aveva interpretato da giovane: “non so chi abbia sognato questo: di fare un orso, un orso vestito di paglia!”. Da allora l’Orso e una serie di personaggi tipici della festa con l’impegno dell’Ecomuseo delle Segale, del Comune di Valdieri e della comunità locale, sono tornati a vivere (domatore, Quaresima, perulier, Frà…), a rallegrare il pubblico e a rappresentare un rito arcaico legato alla fertilità della terra e alla celebrazione della fine dell’inverno.

L’appuntamento con l’Orso e gli altri personaggi è alle ore 14.30 in piazza del Municipio, ma gli eventi cominciano sin dal mattino con l’allestimento del mercatino di prodotti tipici e artigianali.
Chi è curioso e appassionato di cultura locale non perda l’invito di Vudier Cuento a una visita guidata (gratuita) nel centro storico: come un mago estrae dal cilindro ogni sorta di oggetto, i volontari dell’associazione a ogni angolo del paese tireranno fuori una storia, una peculiarità, una vicenda, che daranno un volto nuovo e inedito a Valdieri. Appuntamento ore 9.30, in piazza del Municipio.
Nello storico e centrale palazzo Lovera è allestito un Museo in cui riposano preziosi gioielli, vasi, armi, ceramiche del periodo che va dall’età del Bronzo a quella del Ferro. Un patrimonio di reperti provenienti dalla necropoli di Valdieri e da altri siti archeologici delle valli Gesso e Vermenagna che in occasione della manifestazione prenderanno vita con le visite guidate (gratuite) a cura di archeologhe specializzate. Orario: 9.30 – 12 e 13.30 – 17.
Animazioni per bambini e ragazzi saranno proposte per tutta la giornata. Il gruppo E20 Valdieri, dalle ore 10, farà scendere dai boschi gli gnomi che tenteranno di far giocare l’orso, cosa assai più ardua dell’intrattenere e coinvolgere i bambini nelle attività del Gnomo Park. Per i piccoli sono in programma ancora due appuntamenti: l’atelier, laboratorio creativo (orario: 10-12) con Ma.n.i.a e l’Ago nel pagliaio (ore 16.15): una sorta di caccia al tesoro in una montagna di paglia con tanti regali per i partecipanti.

Prima che il Regime fascista mettesse al bando le manifestazioni con maschere troppo allegre e felici come scriveva lo studioso Euclide Milano: “Il carnevale a Valdieri era un tempo molto complesso e comprendeva: pubblica gnoccolata – elezione degli Abbà – taglio della testa d’un gallo o di un gatto – testamento del Carnevale – arriva la Quaresima”. La decapitazione del malcapitato animale – fortunatamente – non viene più eseguita, ma in piazza non manca mai la distribuzione degli gnocchi (ore 12), a cura della Proloco di Valdieri, che prepara a celebrare il carnevale. Un tempo, gli gnocchi venivano dati solo a chi fosse disposto a utilizzare quale contenitore un “tupìn” (vaso da notte).
Mente si mangia, in qualche angolo segreto del paese l’orso si prepara alla sua comparsa in pubblico intrattenuto nel frattempo dai Cantori dell’Orso e dal gruppo di organetti I Jouvarmoni diretti da Silvio Peron. L’Orso arriverà a sorpresa nella piazza e con lui ci saranno il domatore che cercherà di trattenerlo, i perulìer (gli stagnini), ovvero bambini dell’oratorio animato dall’Unità pastorale Valle Gesso vestiti di stracci e con il volto annerito che faranno un gran fracasso battendo del vecchio pentolame, i religiosi, un prete e alcuni Frà (finti frati), che declamano Epistule (satire appositamente composte per l’occasione che nel dialetto locale mettono alla berlina vizi e virtù degli abitanti della valle Gesso).
L’Orso scappa, provoca scompiglio e non perde occasione di ringhiare e tormentare chiunque incontri nella questua alla ricerca cibo e qualcosa da bere sul suo cammino. Le mattane dell’Orso, vengono spesso quietate dai suonatori di organetto che lo ammansiscono con la loro musica allegra. Al termine della questua, e della sua estenuante lotta con il domatore, dopo aver ringhiato, soffiato e mostrato i denti a tutti, l’Orso balla con una bella fanciulla dal volto pallido. È la Quaresima, che doma definitivamente “la belva”. L’Orso sparisce per incanto e su un palo va a fuoco un “ciciu” di paglia (un fantoccio) che simboleggia l’imminente fine dell’inverno.