Cantiere del tenda-bis: forse una luce in fondo al tunnel

8 febbraio 2019 | 15:57
Share0
Cantiere del tenda-bis: forse una luce in fondo al tunnel

Buone notizie per la ripresa dei lavori. Potrebbero però subentrare nuove problematiche amministrative e burocratiche

Limone. Un gruppo di imprese italiane aspetta la luce verde per rilanciare il cantiere al Tenda-bis fermato dalla giustizia nel maggio 2017. Secondo quanto riporta il Nice-Matin, il nuovo traforo potrebbe aprire nel 2023 nella migliore delle ipotesi.

Su entrambi i versanti della montagna, i due cantieri sono ormai fermi da due anni in attesa di riprendere. La nuova galleria, secondo le prime stime, doveva essere riaperta nel 2020, ma ora, il taglio del nastro tricolore avverrà forse tra quattro anni, sempre che le imprese in appalto ottengano un via libera da parte del tribunale.

Traspare quindi una buona notizia, il gruppo di imprese torinesi sarebbe pronto a rilanciare i cantieri. C’è anche la cattiva: le peripezie amministrative e burocratiche rischiano di far saltare il tavolo.

LA VICENDA DAL 2014 AD OGGI

Gli scavi del nuovo tunnel sono a metà dell’opera. Nel 2014, il progetto dal valore di oltre 200 milioni di euro inizia su entrambi i lati del confine. Il cantiere XXL, finanziato da Francia (41%) e Italia (59%), è guidato da quest’ultimo. La Fincosit, impresa di costruzioni leader in Italia, è responsabile della perforazione di questa galleria lunga 3,2 km e larga 6,5 ​​metri. Obiettivo: rispettare gli standard europei anti incendio del tunnel del Monte Bianco.

Nel maggio 2017, è stata scavata quasi la metà del tunnel (più di 1.000 metri sul lato italiano, 480 sul lato francese). E poi, lo stop. Blocco netto nel settore delle costruzioni. Un incredibile caso di furto di metallo scandaglia il sito. Gli uffici della procura di Cuneo e di Nizza iniziano ad indagare, il lavoro viene fermato e gli sfortunati lavoratori vengono mandati a casa.

Nella primavera del 2018, l’Anas (società italiana incaricata della rete stradale) interrompe il contratto con Fincosit per gravi mancanze. Problema: chi riprenderà questo lavoro ben spedito? In assenza di un candidato, i media sollevano lo spettro di una nuova gara d’appalto europea. Il cantiere potrebbe quindi ripartire nel 2027.

Da allora, le linee si sono spostate. Edilmaco di Torino, che è arrivato secondo nel bando di gara, è finalmente pronto a prendere il comando. “Edilmaco ha dovuto calcolare se fosse stato opportuno ed economicamente vantaggioso intervenire, con i propri mezzi, in un cantiere in cui una società aveva iniziato il lavoro”, spiegava il servizio stampa di Anas.

Compare un contrattempo amministrativo. Dopo essere stato messo al setaccio da allora, il tunnel incompiuto presenta “nessun rischio di collasso”, secondo Anas. Costo delle rimanenti opere: circa 100 milioni di euro. “In teoria, Edilmaco dovrebbe firmare il contratto di questo mese per riprendere in primavera. C’è il via libera per riprendere,” afferma con entusiasmo il sindaco di Tenda, Jean-Pierre Vassallo.

Luce verde tecnica, si. Ma non ancora amministrativo. Ultimo arretramento: una affiliata di Edilmaco ha attivato una procedura di allerta economica.

“Edilmaco sarebbe comunque iniziare a lavorare, ha detto Anas. Abbiamo chiesto al procuratore generale di concludere un contratto con loro. Siamo in attesa di riprendere il più presto possibile. Se abbiamo il via libera definitivo, che sarà prima dell’estate”.

Il cantiere è pronto a ripartire. Angelo Fruttero, sindaco di Limone, lo conferma. Non senza un sospiro rassegnato. “La volontà politica è lì, ma gli standard contrattuali sono molto complicati”.

La senatrice Dominique Estrosi-Sassone interpella il ministro dei trasporti Elisabeth Borne. Le relazioni franco-italiane non sono buone, è un eufemismo. Ciò è dimostrato dagli scambi tra Emmanuel Macron e Matteo Salvini negli ultimi mesi. In questo contesto diplomatico teso, qual è il risultato della conferenza intergovernativa alla fine del 2018? Questa è la domanda posta da Dominique Estrosi-Sassone, senatrice delle Alpi marittime, al ministro dei trasporti Elisabeth Borne.

Mentre il disegno di legge sull’orientamento delle mobilità dovrebbe aprirsi al Senato, il vicepresidente del gruppo Les Républicains ha chiamato il ministro sulla situazione bloccata del tunnel di Tenda. Dominique Estrosi-Sassone “spera che il governo francese possa dare un forte impulso a rispondere al vero sentimento di abbandono degli eletti e del popolo dei comuni della Valle Roya”.

(Foto Nice-Matin)