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Caldo anomalo, Coldiretti Cuneo: con le colture “in tilt” l’agricoltura rischia gravi perdite

18 febbraio 2019 | 16:35
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Caldo anomalo, Coldiretti Cuneo: con le colture “in tilt” l’agricoltura rischia gravi perdite

Le alte temperature creano scompensi nelle piante, esponendole al rischio di gelate tardive, storicamente frequenti nella nostra provincia almeno fino a Pasqua

Cuneo. Il caldo anomalo che sta interessando la Granda desta grande preoccupazione fra le imprese agricole, sia di pianura che di montagna.
Le alte temperature che insistono da giorni e che, secondo le previsioni, non accenneranno a diminuire nelle prossime settimane, provocano forti scompensi nello sviluppo delle coltivazioni già messe a dimora – piante da frutto e viti, in particolare – che si stanno predisponendo alla ripresa vegetativa con l’inizio del rigonfiamento delle gemme.

“Il rischio – evidenziano i tecnici di Coldiretti Cuneo è che questa finta primavera, risvegliando anticipatamente le coltivazioni, possa renderle particolarmente vulnerabili e sensibili ad eventuali ritorni di freddo o gelate tardive con danni incalcolabili, come accaduto l’ultima volta nel 2017”.

Nella nostra provincia le ondate di gelo sono possibili almeno fino alla Settimana Santa. A dirlo è la saggezza popolare – come il proverbio che recita Vira, tùira e tarabasca, l’invern a dúra fina a Pasqua – e a confermarlo sono le analisi storiche. Come quella elaborata dai tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti in collaborazione con i frutticoltori locali, che mostra come dal Dopoguerra ad oggi la maggior parte delle brinate tardive si sia concentrata proprio nei giorni che precedono e seguono la Pasqua, indipendentemente dalla data in cui cade.

A ciò si aggiunge il forte stress che, durante la prima fase dell’inverno, hanno subìto le colture autunno-vernine, manifestatosi con forti arrossamenti fogliari o con germogliamenti non omogenei negli appezzamenti. Provvidenziali, in tal caso, sono state le nevicate di fine gennaio ed inizio febbraio.
Le anomalie metereologiche cui stiamo assistendo altro non sono che la drammatica conseguenza dei cambiamenti climatici che si manifestano con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali, alternanza di siccità record e precipitazioni brevi ma intense che il terreno non riesce ad assorbire, generando allagamenti e frane.