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“Busca nel cuore è una lista civica, a casa nostra possono entrare tutti” afferma a gran voce il capolista Eros Pessina

21 febbraio 2019 | 15:00
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“Busca nel cuore è una lista civica, a casa nostra possono entrare tutti” afferma a gran voce il capolista Eros Pessina

Si svela qualche dettaglio del programma elettorale: un occhio di riguardo alla realtà agricola buschese, puntando all’innovazione

Busca. Qualche domanda al futuro candidato sindaco Eros Pessina dopo l’apertura della sede elettorale di domenica 17 febbraio.

Come si pone la vostra lista nel panorama politico?
La nostra è una lista civica a 360 gradi con esperienze varie, NON legate a partiti specifici come giustamente si addice ad una realtà locale. Detto in altro modo rappresenta la società civile ed il mondo dell’associazionismo. Io ho 49 anni ed quindi ho fatto le mie esperienze umane e politiche, le mie scelte politiche. E se oggi ho in tasca la tessera della Lega come quella di Europeista è perché rimango sempre me stesso e rappresento a Busca solamente il nostro pensiero per Busca, del mio gruppo che ha scelto questa avventura con me.
All’inaugurazione della nostra sede sono venuti tutti i rappresentanti del centro destra locale e direi nazionale con la presenza anche del Senatore Giorgio Maria Bergesio. E non solo. Diciamo che c’erano tutti coloro stanchi che a Busca per decenni comandano solo le sinistre legate a quella parte del PD vicina ai grandi interessi. Non è tabù che questa Amministrazione sia vicina a “Monviso in movimento”, al PD di Chiamparino e Assessori Regionali di cui Luca Gosso, ex sindaco di Busca prima di Gallo, è parte della segreteria regionale. La giunta Gallo è legata alla sinistra. Ormai lo sanno tutti, anche i muri.
Quello che si è colto è il vento forte di libertà che, da domenica scorsa, soffia su Busca. Libertà, per noi di Busca nel cuore, significa che a casa nostra possono entrare tutti, da Bergesio a chi lo desidera. Quella libertà soffocata per troppi anni, qui da noi.
Noi viviamo la politica con passione. Perché la passione nasce dal cuore. Mio nonno è stato il primo vicesindaco di Busca liberata nel 1945.
Io non sono un santo: per nulla. Ho solo l’ambizione di liberare nuovamente la città da chi per più di vent’anni ne gestisce l’economia e lo sviluppo. Mancato, troppe volte
.

Il Sindaco uscente Gallo afferma che la lista che lo sostiene è civica. Cosa ne pensa?
Sapranno giudicare i buschesi e poi non so fino a che punto incida, in quanto alle comunali si vota soprattutto la persona. Ma comunque dopo le sue affermazioni sui social, posso affermare due cose:
_ Come ha scritto la Gazzetta di Saluzzo il 16 gennaio, con Eros “diverse donne e giovani, disposti a tentare di abbattere la fortezza costruita negli anni dalla premiata ditta Gosso-Gallo, solido gruppo consiliare che governa la città da anni”.
_ Luca Gosso è nella segreteria particolare di Valmaggia, assessore della Giunta Chiamparino. In un articolo già del 2 maggio 2016 su TargatoCN, il sindaco Amorisco di Casteldelfino criticava la disparità di trattamento tra Busca e Casteldelfino, in quanto “… Busca può contare sul fatto che il segretario particolare di Valmaggia risponde al nome nientepopodimeno che Luca Gosso…” Detto questo non vedo la vergogna di Gallo di ammettere che la sua Giunta oggi può contare sull’appoggio di una forza democratica, il PD o meglio parte di esso, in questione, presente in forza in provincia di Cuneo.
Se proprio lo volete sapere, io sognatore, europeista, col vizio dell’ambizione, con la tessera della Lega ed Europeista in tasca, adoro i Nomadi, Guccini, i cantautori, i poeti come me.

Si sbottoni anche sul programma… La realtà agricola buschese vuol sapere cosa intendete fare per loro.
Innanzitutto l’agricoltura riveste nell’economia buschese un’importanza fondamentale, per cui abbiamo dedicato moltissimo tempo ad analizzare le problematiche più evidenti che devono affrontare le imprese agricole locali.
Per ciò che concerne la salvaguardia dell’ambiente rurale, il Comune deve stimolare gli Enti competenti alla costruzione ed ammodernamento delle opere e infrastrutture dirette alla messa in sicurezza del territorio.
L’utilizzo dei terreni incolti anche in zone periferiche deve permettere la creazione di orti urbani da assegnare a privati che ne facciano richiesta all’Amministrazione e soprattutto recuperare i fondi incolti attraverso l’associazionismo fondiario. In questo modo si concorre da un lato alla salvaguardia del territorio e dall’altro alla rivalutazione di produzioni e ordinamenti colturali tipici del territorio.

Un enorme problema ha assillato i consorzi con ricaduta diretta sui proprietari fondiari, relativamente al rilascio minimo deflusso vitale. Cosa prevedete?
Abbiamo ben presente il problema e questo fa parte di un punto basilare del nostro programma pensato all’agricoltura. L’amministrazione precedente non ci risulta abbia affrontato energicamente il problema. Occorre approfondire con urgenza le relazioni con Regione e Provincia per la rivalutazione del rilascio minimo deflusso vitale, per i Consorzi Irrigui, al fine di ottenere deroghe alle norme esistenti. Per minimo deflusso vitale si intende quel quantitativo di acqua rilasciata da una qualsiasi opera di captazione sull’asta di fiume, torrente, o qualsiasi corso d’acqua, in grado di garantirne la naturale integrità ecologica, seppure con popolazione ridotta, con particolare riferimento alla tutela della vita acquatica. Quindi il minimo deflusso vitale deve essere considerato come portata residua, in grado di permettere a breve e a lungo termine, la salvaguardia della normale struttura naturale dell’alveo. .E’ ovvio che le norme sono create su casi generali. Nel nostro territorio specifico in certi periodi, se applicate alla regola, creano disagi non superabili all’attività agricola. Occorre trattare con gli Enti preposti per evidenziare la non sostenibilità della situazione ed ottenere deroghe normative. Questo sarà certamente possibile.

La burocrazia, come per tutti gli ambiti produttivi, assilla anche le imprese agricole?
E’ necessario snellire la burocrazia, semplificare gli adempimenti per sostenere la competitività delle aziende agricole. Occorre inoltre incentivare la valorizzazione dei prodotti tipici locali con marchi o indicazioni di qualità dei prodotti locali. Questo lo faremo anche all’interno del Progetto “BuscaViva” che abbiamo già avuto modo di illustrare per il commercio e turismo.

Busca ha territori collinari ed oggi, con Valmala, molti territori montani. Avete previsto qualcosa in particolare per essi?
Certamente sì. Abbiamo in previsione di costituire Associazioni Fondiarie sulla base della recentissima Legge approvata dalla Regione Piemonte, per la gestione dei fondi incolti, per il recupero dei tanti terreni frazionati ed incolti nelle zone collinari e montane. È una libera unione fra proprietari di terreni pubblici o privati, eventualmente patrocinata da un Comune capofila. L’obiettivo è raggruppare terreni agricoli e boschi, abbandonati o incolti, per consentirne un uso economicamente sostenibile e produttivo.

In questi ultimi anni le colture sono state interessate da eventi atmosferici imprevisti. Cosa intendete fare?
E’ parte del programma la concessione di contributi alle imprese agricole per tutelare le medesime contro il rischio della perdita delle produzioni agricole a causa di eventi atmosferici imprevisti quali la grandine, le gelate e i fenomeni meteorologi intensi. I contributi sono finalizzati all’abbattimento del costo dei premi assicurativi relativi a polizze stipulate a copertura dei rischi suddetti.

Oggi vanno di moda i marker’s farmer. Cosa farete?
Il “kilometro zero” non è solo una dimensione di produzione e di consumo, è un modello di comportamento e di vita sociale responsabile che punta a sfruttare le risorse del territorio nel rinnovato rispetto della qualità e della stagionalità. I farmers’ markets, o mercati degli agricoltori, sono esempi di vendita diretta dal produttore al consumatore che rispecchiano i principi della “filiera corta”. Essi nascono e si sviluppano per contrapporsi alla cosiddetta “filiera lunga”, nella quale, in termini generali, il prodotto agricolo è intermediato da uno o più operatori prima di arrivare al consumatore. La filiera corta si sta oggi riscoprendo per l’importanza del rapporto diretto tra chi produce e chi acquista. I mercati degli agricoltori, nati per motivi non solo di ordine economico ma anche di ordine sociale, si prefiggono principalmente di:
• incrementare la produzione agricola a livello locale;
• dare agli agricoltori una via alternativa di commercializzazione;
• preservare il patrimonio agricolo e il ruolo storico degli agricoltori.
Favorire quindi processi di auto-sostenibilità della comunità sia in campo energetico che di produzione e consumo consente di ottenere miglioramenti sia alla qualità della vita che dell’ecosistema (riduzione dei trasporti, dell’utilizzo di conservanti e di agenti chimici, di tecnologie della conservazione) altrimenti non ottenibili. A tal fine verrà creato un mercato locale attivo tutti i giorni, per la vendita di prodotti locali a Kilometro zero, delle aziende agricole locali.