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Approvato Odg contro chiusura aree di servizio di Marene e Mondovì Ovest

20 febbraio 2019 | 11:47
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Approvato Odg contro chiusura aree di servizio di Marene e Mondovì Ovest

Chiapello: “Bisogna fare tutto il possibile per salvare le stazioni di servizio di Marene e Mondovì Ovest dalla scure del decreto interministeriale del 7 agosto del 2015″

Cuneo. Per salvare le stazioni di servizio di Marene e di Mondovì Ovest (lungo la A6) dalla scure del decreto interministariale del 7 agosto 2015 il consigliere regionale dei Moderati Maria Carla Chiapello ha presentato un ordine del giorno che è stato sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e poi approvato all’unanimità dall’Aula. Alla Giunta si è chiesto di attivarsi nelle sedi opportune per evitare la chiusura delle due stazioni, trasformandole piuttosto in semplici aree di sosta con attività commerciali e di ristorazione, senza distributore.

“Bisogna fare tutto il possibile per salvare le stazioni di servizio di Marene e Mondovì Ovest dalla scure del decreto interministeriale del 7 agosto del 2015”. Così  Maria Carla Chiapello che sull’argomento ha presentato un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e approvato all’unanimità dall’Aula di Palazzo Lascaris, per chiedere alla Giunta di attivarsi nelle sedi opportune in modo da evitare la chiusura di queste due aree situate lungo la A6 Torino-Savona.

Per effetto del decreto del 2015 che impone la cessazione delle attività, su tutto il territorio italiano, a 25 stazioni con fatturati bassi o poste a una distanza inferiore ai 50 chilometri dalla più vicina, in Piemonte hanno già chiuso i battenti quattro aree di servizio. Mentre queste due si sono rifiutate di consegnare le chiavi alla Società concessionaria il 15 gennaio scorso, decidendo di resistere. “Non si capisce in base a quale logica – continua Chiapello – lo Stato faccia chiudere aziende sane, in grado di garantire posti di lavoro e stipendi a decine di dipendenti”.

Le aree di Rio Colorè Ovest a Marene e di Mondovì Ovest rappresentano punti di ristoro ad alto valore aggiunto, dove i migliori gourmet d’Italia si danno appuntamento per degustare eccellenze gastronomiche. “Sono importanti vetrine per il territorio, piccole realtà che lavorano a pieno ritmo in tutte le stagioni dell’anno – conclude la consigliera –. La Regione deve rivolgersi ai Ministeri delle Infrastrutture e dello Sviluppo economico, oltre che alla concessionaria, per chiedere di lasciare aperto almeno l’esercizio delle attività commerciali e di ristorazione, trasformando piuttosto le due stazioni in semplici aree di sosta senza distributore”.