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Pallapugno: il buschese Gilberto Torino in serie A

20 gennaio 2019 | 12:32
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Pallapugno: il buschese Gilberto Torino in serie A
Pallapugno: il buschese Gilberto Torino in serie A
Pallapugno: il buschese Gilberto Torino in serie A
Pallapugno: il buschese Gilberto Torino in serie A
Pallapugno: il buschese Gilberto Torino in serie A

Reclutato dalla società di Santo Stefano Belbo, di cui sarà il battitore, si prepara per il suo debutto nel campionato 2019

Busca. Gilberto Torino, buschese, classe 1997, debutterà nella serie A nel campionato 2019 di pallapugno. Il ragazzo è praticamente cresciuto a pane e “balun” grazie al papà che lo portava spesso, fin dall’età di 5/6 anni, alle partite di serie A che si disputavano e si disputano tutt’ora nello sferisterio di piazza Martiri della Libertà di Cuneo.

Si cresce, ci sia appassiona e quello che sembrava un sogno sarà realtà: in serie A ci sarà lui quest’anno.

Conosciamolo meglio. “Mi chiamo Gilberto Torino, ho 20 anni e vivo a San Chiaffredo insieme ai miei genitori, ho una sorella più grande Sofia. Mi sono diplomato all’ITC Bonelli di Cuneo e attualmente lavoro come impiegato.” Quando hai “scoperto” il mondo della pallapugno? Grazie a papà che è un appassionato della disciplina. All’inizio ci capivo poco, perché le regole sono un po’ complicate finchè un giorno, quando avevo 8 anni sempre apà mi portò ad un torneo di squadre giovanili e dopo aver assistito a numerose partite, qualcuno mi chiese se volevo provare a fasciarmi il pugno e da quel momento non abbandonai più questo sport.

Si iscrisse in una società che praticava il campionato Promozionali: il Centro Incontri Polivalente di San Pietro del Gallo. Da qui iniziò tutta la trafila delle giovanili, prima nel ruolo di terzino e poi in quello di spalla. Nel 2011 gli venne proposta una prova da battitore e accettò perché questo sport lo appassionava ogni giorno di più. Quell’anno disputò il campionato esordienti nel ruolo di battitore per la società di Cuneo: la Subalcuneo. Proprio in questa società ha portato a termine la trafila delle giovanili, prima negli allievi poi negli juniores. Nel 2015 il passaggio in C1.

Quanto tempo dedichi alla pallapugno e come riesci a conciliare gli impegni tra allenamenti, partite e lavoro?Dedico molto tempo, perché anche se non sembra, questa disciplina richiede una preparazione atletica e un allenamento della tecnica che deve essere molto costante se si vogliono raggiungere degli obiettivi importanti. Durante l’inverno quindi seguo la preparazione atletica svolgendo 4-5 allenamenti settimanali che devo conciliare con gli impegni lavorativi e personali, naturalmente con alcuni sacrifici che però sono contento di fare. In primavera e estate, invece, si disputa il campionato.

Un’escalation di successi: nel campionato 2016 la conquista sia della Coppa Italia che del Campionato, nel 2017 in serie B arrivando in semifinale di Campionato e nel 2018 arrivato in finale è arrivato secondo con la società di San Biagio Mondovì; in agosto la conquista della Coppa Italia di serie B.

Quando è arrivata la chiamata per la serie A? Verso la fine del campionato 2018. Ho pensato che, dopo due anni in serie B, potesse esser l’anno giusto per provarci e così ho accettato l’offerta della squadra di Santo Stefano Belbo. Cosa ti aspetti per questo campionato? Sono molto curioso e non vedo l’ora di iniziare a giocare; allo stesso tempo, però, sono consapevole che sarà un campionato molto duro dove dovrò cercare di crescere e imparare più cose possibili giocando contro squadre composte da giocatori che militano in serie A da parecchi anni. Come ti stai preparando? Mi sto allenando bene tutti i giorni per farmi trovare pronto per il weekend del 12-13 aprile quando ci sarà la prima partita di campionato.

Un bel palcoscenico per il giovane che appena ventenne si ritroverà a competere con campioni “storici” del balun.

Consiglieresti la pratica di questo sport? Questa disciplina, come tutte, regala delle emozioni che solo lo sport sa dare. Invito tutti i giovani incuriositi a provare questo sport che è molto divertente e, inoltre, dal punto di vista fisico/atletico non ha nulla da invidiare ad altri sport che forse sono più “famosi”. In un primo momento potrà sembrare impossibile capire le regole e ambientarsi in uno sferisterio, ma dopo un po’ la passione prenderà il sopravvento e, come nel mio caso, ogni giorno vi innamorerete sempre più di uno sport stupendo.

E pensare che in Italia quasi non esiste altro sport al di fuori del calcio.