Mondovì, arrestati madre e figlio: raggiravano e derubavano persone anziane e sole

17 gennaio 2019 | 13:38
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Mondovì, arrestati madre e figlio: raggiravano e derubavano persone anziane e sole

La donna, Anna Alafleur avvicinava e derubava le vittime, mentre il figlio Giuseppe Massa, girava con la sua macchina nelle vicinanze dell’abitazione.

Mondovì. Dopo un articolata attività investigativa, il 10 gennaio 2019 sono stati arrestati madre e figlio di etnia sinti, residenti a Nichelino. Si tratta di Anna Alafleur di 54 anni e Giuseppe Massa di 38 anni. Sono cinque i fatti contestati: tre furti consumati e due tentati furto, tutti nella città di Mondovì, dal 13 luglio al 30 agosto 2018.
Il loro cosiddetto modus operandi era ben collaudato, frutto di anni di esperienza, una vera e propria attività. Dalle indagini è emerso che hanno colpito anche in Liguria e Lombardia.
La misura cautelare è stata emessa dal Gip di Cuneo per il pericolo di reiterazione del reato.

I due si muovevano in auto, un’anonima Fiat Stilo di colore grigio. Mentre la donna agiva, avvicinando le vittime con una scusa per raggirarle e depredarle di soldi e gioielli, il figlio Giuseppe Massa, rimaneva a bordo della macchina e girava nel quartiere senza destare sospetti.

L’attività investigativa è stata svolta dai carabinieri della Compagnia di Mondovì e presentata questa mattina in conferenza stampa presso la caserma dei carabinieri in corso Soleri a Cuneo.

Il Comandante di Compagnia Ambrosino Tala racconta che la donna avvicinava signore anziane in uscita da uffici postali e negozi con una scusa. Il figlio rimaneva a bordo dell’auto, nelle vicinanze, per poter prelevare la madre rapidamente . Le vittime sono tutte donne anziane, con disponibilità economiche, di cui Anna Alafleur dimostrava di conoscerne il nome per vari motivi. In qualche caso dimostrava, in modo scaltro di essere amica dei figli delle vittime o una dottoressa che le aveva avuto in cura in passato. La donna appunto, si camuffava mettendo un paio di occhiali e si presentava in modo distinto.

La donna che è stata riconosciuta dalle cinque vittime, riusciva a entrare in casa con varie scuse. Una volta era il pavimento in marmo, di cui aveva sentito parlare bene, oppure oppure chiedeva la cortesia di poter lasciare in custodia i propri gioielli, a causa di lavori in casa. Così si faceva mostrare a sua volta il luogo in cui le vittime tenevano beni di valore. In alcune occasioni fingeva di stare al telefono con i figli, così le vittime si allontanavano per rispettare la privacy della telefonata: quello era il momento giusto per agire.

Durante “il colpo” madre e figlio usavano telefoni intestati a nomi fittizi o persone estranee ai fatti, mentre i loro cellulari personali li tenevano spenti. Sono stati trovati 6 telefoni utilizzati per le attività illecite.
Le aggravanti sono tante, di aver agito con raggiro, con particolare scaltrezza, e aver approfittato dello stato di particolare vulnerabilità delle vittime dato la loro età.

I carabinieri hanno deciso di diffondere le foto dei due arrestati perché gli episodi potrebbero essere molti di più.
“Chiediamo, a scopo investigativo, la collaborazione di altre eventuali vittime, che probabilmente non hanno denunciato per vergogna.” hanno dichiarato il Maggiore Ambrosino Tala e il Colonnello Marco Pettinato.

I carabinieri non hanno fatto un calcolo di bottino ma si presume una cifra più alta di 50.000 euro tra soldi in contante e gioielli, tenendo conto che in solo uno degli episodi hanno rubato 11.000 mila euro in contanti e molti valori.