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Il Santa Croce e Carle di Cuneo ospite de “Il Sagittario”

10 gennaio 2019 | 17:45
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Il Santa Croce e Carle di Cuneo ospite de “Il Sagittario”

Intervista alla responsabile Maura Anfossi sulla rivista della scuola adleriana di Psicoterapia

Cuneo. Il “trauma center” dell’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle è protagonista sulla rivista scientifica della scuola Adleriana di Psicoterapia.

Sull’ultimo numero de “Il Sagittario” Roberta Marengo intervista Maura Anfossi, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del Servizi odi Psicologia dell’azienda Santa Croce e Carle e del Trauma Center, nato nel 2015, dopo che alcune esperienze “forti”, derivanti dal lavoro quotidiano svolto nei reparti ospedalieri a contatto con persone che avevano subito conseguenze da traumi importanti, avevano consigliato di strutturare anche a Cuneo un Trauma Center.

La dottoressa Anfossi ricorda i principali interventi degli ultimi anni: quelli per l’attentato a Nizza, oppure in seguito al terremoto del 2016 in centro Italia, dopo il terrore vissuto durante la partita di calcio Juve-Real Madrid a Torino, l’attentato a Barcellona, i deragliamento di un treno nell’aprile 2018, l’incidente sul Gelas e il crollo del ponte Morandi a Genova.

Un lavoro che richiede massima disponibilità, anche extra-orario, perché si lavora sull’urgenza: gli utenti esterni che abbiano vissuto una situazione traumatica possono richiedere l’intervento tramite mail entro un mese massimo dall’accaduto, mentre per i pazienti ricoverati è il medico che emette una richiesta interna (per i pazienti non ricoverati il medico di medicina generale emetterà una richiesta con ricetta de materializzata).

L’attivazione del servizio avviene in diverse situazioni: per vittime di violenze e abusi, maltrattamenti familiari, tentativi anti-conservativi e vari tipi di incidenti stradali.

Ci sono poi visite protette per minori in Rianimazioni o, attivati dalla Questura, le audizioni di minori vittime di violenza. Senza dimenticare, appunto, gli interventi a favore delle vittime di atti terroristici o catastrofi. Ma sempre in ospedale, non sui luoghi degli attentati o dei disastri.