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Consumo di Bollicine italiane in crescita durante le festività natalizie

6 gennaio 2019 | 11:37
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Consumo di Bollicine italiane in crescita durante le festività natalizie

I dati relativi ad un’analisi nazionale OVSE

In 30 giorni di feste di fine anno, sono state aperte più di 3 milioni di bottiglie al giorno con punte di 10-12 e 28-30 bottiglie stappate nei giorni canonici. In totale 90-92 milioni a cui aggiungere circa 3,5 milioni di straniere, di cui 3,1 di solo Champagne. Un valore della produzione nazionale di 370 milioni/euro all’origine in cantina che al consumo è un giro d’affari record di 860 mio/euro. Rispetto alle feste del 2017, crescita regolare, ma con alcune differenze e note importanti: i volumi crescono del +4,9%; il giro d’affari al consumo o fatturato cresce del 6,3%.

C’è un ritorno alla concentrazione dei consumi per tipo di evento, cala la destagionalizzazione dei comuni che aveva segnato gli anni della pre-crisi e i recenti anni. Il Cartizze Brut fa faville e soppianta il Cartizze Dry.

Altra novità del brindisi sono Nebbiolo delle Langhe Rosé metodo tradizionale e i Lambrusco Rosé e Rossi, tutti ottenuti con il metodo tradizionale dimostrando un primo grande appeal degli italiani verso il mondo delle bollicine rosate, sempre ai margini. I regali continuano a essere un volano importante, quest’anno ancor più stando alle voci anche dalle Enoteche, soprattutto per un target medio-alto e di persone mature, mentre fra i giovani (16-40 anni) è in forte incremento il consumo in bar diurni e serali, in cene domestiche e al ristorante, soprattutto per le cene di gruppo. Interessante quest’anno è la lettura dei menù di Natale e Capodanno offerti in albergo e da catering: forte incremento delle cene top a base solo di bollicine, dall’inizio alla fine.

Forte incremento delle scelte di etichette di territorio: cibo-bollicine di territorio è il must del 2028-2019 grazie soprattutto a due fattori: la ricerca di “prossimalità” dei consumi volendo brindare con vini nuovi e locali e la novità di etichette regionali e provinciali di piccole aziende, soprattutto nel centro-sud Italia: i leaders tengono le posizioni anche nella penisola, ma crescono le etichette locali.

Qualche informazione sulle etichette locali: Franciacorta, leader indiscusso del metodo tradizionale nazionale, è stabile a conferma di una scelta fedele, a prezzi oramai stabili e a un target consolidato. Un discreto exploit è annunciato dal TrentoDoc che cresce in queste feste, esce da un consumo interregionale e cresce di prezzo all’origine e al consumo: circa una media del 5-6% in più per tutta la gamma.

Un trend di prezzo migliore del Franciacorta, seppur con numeri assai diversi, quasi nel rapporto 1 TrentoDoc contro 3 bottiglie di Franciacorta stappate. Fra le tipologie di gusto più gettonate, molto bene i millesimati, i pas dosè e anche i biologici, che risultano più inseriti fra i regali. Le feste 2018-2019 saranno ricordate per l’exploit delle bollicine metodo tradizionale regionali, quelle autoctone, quelle legate alla vicinanza fra luogo di produzione e luogo di consumo, da valersi per Alta Langa, Alto Adige, Durello, benissimo i millesimati brut e bolle di vitigni locali, compreso il Lambrusco, i Nebbioli e quelli del sud Italia. Oggi ci sono 160-180 etichette di bollicine, metodo tradizionale e metodo italiano di ottima qualità prodotte nelle regioni del centro-sud, tradizionalmente legati a vini rossi anche importanti e a bianchi fermi corposi.

Per Ovse è un grande segnale di arricchimento e diversificazione qualitativa e anche gustativa per il consumatore. Questo dimostra che il mercato italiano è ancora ricettivo, pronto a crescere in volumi, purchè con bolle di qualità, speciali, diverse nei gusti e sapori, altamente legate al territorio.

Resta l’incognita degli spumanti dolci metodo italiano, tipo Asti e Bracchetto d’Acqui, scesi negli anni ora stabili, ma senza grandi prospettive Molto interessanti i dati di appeal, interesse, acquisti, curiosità e consumi (la così detta visione mercantile) per le 150-180 etichette di bollicine che sono disponibili quest’anno da Firenze fino alle isole, prodotte nelle regioni del centro-sud Italia.