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Anna Mantini: “Se non il Natale, sia il 2019 a portare in dono più aiuti a vittime e orfani di femminicidio”

24 dicembre 2018 | 09:44
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Anna Mantini: “Se non il Natale, sia il 2019 a portare in dono più aiuti a vittime e orfani di femminicidio”

“Solo chi ha potuto condividere i drammi e i problemi burocratici affrontati sa quanto occorra lavorare per tornare a un contesto di serenità”

Cuneo. Scrive Anna Mantini, capogruppo Lega Fossano.

“Se non per questo Natale, l’augurio è che sia l’inizio del nuovo Anno a portare in regalo, con l’aiuto di Parlamento e Governo, un aiuto ulteriore alle vittime e agli orfani di femminicidio, quanto meno agli stessi livelli che erano stati ipotizzati all’inizio e prima del voto di sabato in Senato sulla manovra economico-finanziaria per il 2019.

Il primo passo compiuto, beninteso, è sempre importante, ma per evitare il rischio di vanificare il tutto è meglio compierne due da subito, specialmente in questi casi.

La battaglia civica e politica contro i cosiddetti “crimini domestici”, le cui conseguenze spesso incancellabili ricadono sui bambini – se presenti – e sugli altri familiari incolpevoli, ha storicamente avuto nel Piemonte, e nelle proposte che abbiamo portato avanti anche oltre il nostro Gruppo, una regione all’avanguardia nella sensibilizzazione su questi temi: in particolare, sulla necessità sia di leggi più severe per prevenire e punire i carnefici, sia di aiuti reali a beneficio dei ragazzi minori, rimasti senza genitori, e dei nuclei disposti a essere la loro nuova famiglia.

Per questo motivo, richiamandoci a quanto viene previsto nel maxi-emendamento appena approvato dal Senato, è senza dubbio positiva la conferma dell’importo di 2 milioni di euro destinati a finanziare le borse per il diritto allo studio degli “orfani di crimini domestici”, ma allo stesso tempo occorre lavorare tutti assieme per garantire, rispetto ai 3 milioni infine approvati, un più consistente sostegno a beneficio delle famiglie affidatarie. Solo chi ha potuto condividere i drammi e i non pochi problemi burocratici affrontati da queste ultime, per poter ottenere l’affidamento di ragazzi testimoni diretti dell’uccisione o del maltrattamento grave di un genitore, sa quanto occorra lavorare per tornare a un contesto di serenità da cui si possa ripartire.

Per questo motivo, subito dopo l’approvazione del disegno di legge governativo di introduzione del “Codice Rosso” (proposta Bongiorno-Bonafede-Hunziker), provvedimento senza dubbio meritorio negli intenti, ho voluto mettere l’accento sull’importanza delle risorse e degli strumenti effettivi per mettere in moto l’intera macchina delle tutele e dell’assistenza alle vittime e ai superstiti di femminicidio.

Perché, chi ha subito o visto l’onta delle botte e delle percosse tra le mura domestiche, ha diritto a gambe forti e robuste su cui tornare a correre con fiducia verso il futuro”.