Alba, il procuratore di Reggio Calabria Bernardo Petralia visita la cooperativa Erica

6 dicembre 2018 | 16:37
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Alba, il procuratore di Reggio Calabria Bernardo Petralia visita la cooperativa Erica

La società cooperativa si occupa dal 1996 di comunicazione ambientale ed è suddivisa in cinque aree indicate nell’acronimo: Educazione, Ricerca, Informazione, Comunicazione Ambientale

Alba.Bernardo Petralia, attuale procuratore generale di Reggio Calabria e magistrato in prima linea nella lotta alla mafia al fianco di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e tra i possibili candidati della procura torinese, visiterà giovedì 13 dicembre la sede centrale della società cooperativa Erica, sita nella città di Alba. Ad accoglierlo saranno presenti Roberto Cavallo, divulgatore scientifico e amministratore delegato insieme al direttore Emanuela Rosio e al presidente Luigi Bosio

La società cooperativa si occupa dal 1996 di comunicazione ambientale ed è suddivisa in cinque aree indicate nell’acronimo: Educazione, Ricerca, Informazione, Comunicazione Ambientale. Ciascuna di queste si ispira ai valori che la contraddistinguono il modus operandi della società: squadra, passione, responsabilità e etica.

Il procuratore generale di Reggio Calabria Bernardo Petraliaparteciperà inoltre in quei giorni alla proiezioneImmondezza, un docu-film di Mimmo Calopresti e alla presentazione del libro “Emergenza Green Corruption” di AntonioPergolizzi. Il primo è un docu-film che racconta “Keep Clean and Run”, un eco-trail unico al mondo ideato dal “rifiutologo” Roberto Cavallo, che è anche protagonista della pellicola. Si tratta di una corsa contro l’abbandono dei rifiuti dove emergono le storie di tanti personaggi, dalla Campania alla Sicilia, uniti dall’amore per le loro terre; l’impegno di amministratori e cittadini contro le eco-mafie. Il risultato è un documentario fatto di storie ed emozioni; di denuncia e di impegno, e anche di speranza per il futuro. Il secondo è un libro che si pone come obiettivo quello di individuare le dinamiche e i driver che sostengono l’azione della green corruption, gli ambienti e gli attori coinvolti e non le singole responsabilità penali, che spettano ai tribunali.