“Il luogo delle fragole”: il film che potrebbe essere stato ambientato a Peveragno
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Solo chi prova un amore incondizionato ed un attaccamento viscerale verso la propria terra può comprendere appieno la drammaticità, e le conseguenti difficoltà quotidiane, di chi prova quell’amore senza poterlo consumare
Peveragno. “Una storia che potrebbe essere benissimo ambientata nel nostro paesello”. Aveva annunciato così il sindaco Paolo Renaudi, la proiezione del film “El Lugar de las Fresas” (Il luogo delle fragole) di Maite Vitoria Daneris, nell’ambito dell’edizione 2018 della Fiera di Sant’Andrea. Effettivamente, a visione avvenuta, possiamo senza dubbio affermare che la correlazione tra le ambientazioni e le scene di vita presenti nel film ed il paese ai piedi della Bisalta appare tutt’altro che azzardata, men che meno fuori luogo.
Nel lungometraggio della cineasta madrilena viene raccontata la storia di Lina, anziana contadina piemontese che coltiva le fragole a San Mauro Torinese, dove è nata e cresciuta, per venderle a Porta Palazzo. Nel celeberrimo mercato torinese, un giorno, Lina incontra Hassan, giovane immigrato con in testa tanti sogni, e nel cuore la speranza di realizzarli.
Si tratta un realtà di un docu-film per realizzare il quale la regista spagnola ha vissuto per anni la quotidianità di Lina e di suo marito. Non c’è sceneggiatura, la trama è dettata dalla realtà quotidiana, scandita dagli eventi e da ciò che accade nella famiglia in quel periodo.
Il film, sottolinea la stessa regista, ha l’obiettivo di mettere in evidenza l’importanza dell’agricoltura “perchè la frutta e la verdura non crescono direttamente al mercato”, ma anche di porre l’attenzione su temi di stretta attualità come l’immigrazione, senza tralasciare un argomento sempre attuale come le difficoltà della quotidianità di una coppia di anziani, con i loro pensieri sul futuro.
Un’opera, di cui ci permettiamo di consigliare vivamente la visione, nella quale ad emergere prepotentemente sono la passione e l’orgoglio di Lina per il proprio luogo natìo, e non poteva che essere così: in fondo solo chi prova un amore incondizionato ed un attaccamento viscerale verso la propria terra può comprendere appieno la drammaticità, e le conseguenti difficoltà quotidiane, di chi prova quell’amore senza poterlo consumare.