Cuneo, Boselli su nuovo ospedale: “Decisione all’italiana che accontenta tutti tranne i cittadini”

25 novembre 2018 | 09:26
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Cuneo, Boselli su nuovo ospedale: “Decisione all’italiana che accontenta tutti tranne i cittadini”

Coordinatore di Laboratorio Democratico fortemente perplesso sull’avvio dell’iter per lo studio di fattibilità del nuovo nosocomio, chiesto all’unanimità dal consiglio comunale

Cuneo. Con un voto unanime su un ordine del giorno di indirizzo, il consiglio comunale ha chiesto l’avvio dell’iter per lo studio di fattibilità per un nuovo ospedale. Sin da subito, su tale conclusione, Laboratorio Democratico ha espresso pesanti critiche, sulle cui motivazioni abbiamo cercato di far luce insieme al coordinatore del Lab, Giancarlo Boselli.

D. Boselli, quali sono i motivi del vostro dissenso?

I cuneesi si aspettavano un’indicazione chiara e precisa. Invece si parla di confronto col territorio, approfondito, condiviso, esteso per arrivare, non si sa quando, ad indicare alla Regione quali potranno essere l’area o le aree su cui far partire lo studio. Sono contenti sia coloro che volevano si indicasse come sito il Carle che chi voleva il Santa Croce. Infatti gli uni stanno dicendo che gli altri si sono convinti della bontà della loro proposta ma che non si può ancora dire. Gli altri dicono esattamente l’opposto. Il Sindaco, che dovrebbe essere il leader della comunità, che ha un’idea chiara, non ha voluto dire come la pensa. Ha portato l’assemblea cittadina ad un voto “all’italiana” che accontenta quasi tutti.

D. Quasi tutti… chi non accontenta?

Le cittadine e i cittadini. Il Sindaco aveva già avanzato la brillante idea: chiediamo i soldi alla regione dicendo che facciamo l’ospedale al Carle come previsto dal piano regolatore, poi eventualmente lo spostiamo. Ridicolo.

D. Ma il LAB ce l’ha un’idea chiara a riguardo?

Si, ma prima mi lasci dire che l’incapacità di decidere dell’amministrazione è grave. Perché è da almeno 7 anni che gira a vuoto. Ha lasciato cadere la questione su cui invece si erano impegnati i sindaci Rostagno e Valmaggia. Poi l’assessore regionale Saitta, preoccupato dall’avvicinarsi delle elezioni regionali ha ributtato la palla in campo, dicendo che entro novembre il comune doveva indicare il sito x il nuovo ospedale. Quindi panico e per uscire dal panico l’ordine del giorno del nulla, dell’ovvio.

D. Quindi? Può pessere più chiaro?

L’attuale ospedale, anche se non lo si vuole dire è già in condizioni gravi. E’ una struttura superata. Il suo nucleo principale non è antisismico. I suoi sotterranei sono una groviera penetrabile. Insicura e poco sorvegliata. Le infezioni postoperatorie sono in fortissimo aumento. Chiamiamo in causa i livelli di igiene generale o anche delle sale operatorie? Sbaglia chi pensa che questa situazione possa essere fermata nel tempo e possa reggere per dieci anni. Si aggraverà esponenzialmente, precipiterà.

D. Si ma oltre la critica, qual è la proposta di LAB?

Non è realistico ricostruire sui siti di Carle e Santa Croce. Pensiamo al nuovo ospedale in zona Piazza D’Armi Montezemolo, quindi sull’altipiano, a poche centinaia di metri dall’attuale Santa Croce, facilmente raggiungibile tramite la est ovest da tutte le aree periferiche. Al posto dell’attuale sito si può immaginare un parco urbano. Ci diranno che i costi sono rilevanti ma il verde è il contributo più grande che le città possono dare alla salvezza del pianeta. Al Carle si possono localizzare invece l’area fieristica e culturale e polifunzionale.