Bracconaggio senza porto d’armi in Valle Stura: scattano le maxi multe

20 novembre 2018 | 16:17
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Bracconaggio senza porto d’armi in Valle Stura: scattano le maxi multe

Coinvolti una ventina di militari che per 72 ore hanno vigilato sul territorio con lo scopo di controllare l’attività venatoria in tutte le sue declinazioni: caccia al cinghiale, alla fauna migratoria e selezione sugli ungulati

Demonte.  Si è conclusa una campagna di controlli venatori e di contrasto al bracconaggio coordinata dal Nucleo investigativo ambientale di Cuneo e svoltasi nell’ultimo fine settimana nella valle Stura.

Sono stati coinvolti una ventina di militari che per 72 ore hanno vigilato sul territorio della vallata con lo scopo di controllare l’attività venatoria in tutte le sue declinazioni: caccia al cinghiale, alla fauna migratoria, selezione sugli ungulati e gestione delle aziende faunistico venatorie.

L’abbondante presenza di selvaggina in valle costituisce una forte attrattiva per molti appassionati di caccia e durante i controlli sono stati identificati cacciatori locali, ma anche provenienti da altre regioni e stranieri. Le attività si sono svolte sia in orario diurno che notturno, in questo secondo caso per contrastare il fenomeno del bracconaggio illegale, pratica ancora oggi molto diffusa.

In particolare in un’azienda faunistica è stato contestato l’abbattimento di un camoscio maschio in assenza di porto d’armi procedendo dunque al sequestro penale della carabina utilizzata e della fauna selvatica, del valore rispettivamente di circa 4000 e 3000 €. Sono stati altresì elevati 8 verbali amministrativi, dell’importo complessivo di 2760€, per violazioni correlate al transito fuoristrada, al mancato uso del giubbino ad alta visibilità ed alla mancata registrazione sul libretto della giornata di caccia.