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Stefania Batzella su autismo: “Regione rispetti loro diritti e intervenga perché Asl rispetti normativa”

29 ottobre 2018 | 17:20
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Stefania Batzella su autismo: “Regione rispetti loro diritti  e intervenga perché Asl rispetti normativa”

“A distanza di oltre un anno e mezzo – dice – e nonostante i numerosi solleciti da parte delle famiglie alla Regione e all’Asl, quelle risorse sono ancora inutilizzate e non se ne conosce la motivazione”

Piemonte.  “Oggi in Commissione Sanità abbiamo ascoltato la presidente del Coordinamento Autismo Piemonte, che ha sottoposto alla nostra attenzione i gravi problemi che riguardano le persone affette da autismo e le loro famiglie. Il quadro emerso è molto preoccupante: nonostante esista una chiara normativa nazionale e regionale sui disturbi dello spettro autistico, le Asl continuano a non applicarla e le famiglie si sentono completamente abbandonate a loro stesse”. Lo afferma la consigliera regionale di Movimento Libero Indipendente, Stefania Batzella, che si è sempre occupata con grande sensibilità di questo tema. A marzo 2016 aveva anche presentato una mozione sulla riorganizzazione dell’attività clinica piemontese relativa ai disturbi dello spettro autistico in età adulta.

“Nonostante le linee di indirizzo dell’Accordo Stato-Regioni del 2012 e la deliberazione della Giunta regionale, n. 2 del 2016 – spiega Batzella – ad oggi poco o nulla è cambiato per i malati e le loro famiglie. Continuano a mancare professionisti specializzati, non ci sono risorse sufficienti per la formazione e neanche per l’acquisto dei test necessari a fare le diagnosi. Attualmente, infatti, vengono ancora utilizzati test obsoleti e ormai completamente superati dalla più recente letteratura scientifica”. Inoltre, prosegue la consigliera di Mli, per il 2017 la Regione aveva stanziato 200mila euro destinati al Centro Pilota dei disturbi dello spettro autistico nell’età adulta, afferente all’Asl Città di Torino, per assumere professionisti. “A distanza di oltre un anno e mezzo – dice Batzella – e nonostante i numerosi solleciti da parte delle famiglie alla Regione e all’Asl, quelle risorse sono ancora inutilizzate e non se ne conosce la motivazione”. Un altro problema è quello delle lunghe liste d’attesa, che, ad esempio, per gli adulti raggiungono i 6-8 mesi a causa della carenza di personale specializzato. “Manca, poi – aggiunge Batzella – una regia che coordini gli interventi di tutti i professionisti che lavorano con le persone autistiche, nell’ottica di un approccio multidisciplinare: medici, educatori, insegnanti devono parlarsi tra loro per realizzare un progetto comune, altrimenti soldi ed energie vengono buttati al vento”.

“La Regione – conclude Batzella – deve accogliere l’appello lanciato dal Coordinamento Autismo Piemonte e intervenire affinché le Asl applichino le normative vigenti, garantendo i servizi previsti dai Livelli essenziali di assistenza (Lea) e tutelando i diritti dei malati e delle loro famiglie”.