Per il M5S 6 nuovi agenti per 600.000 abitanti non bastano: “Serve di più per la sicurezza dei cittadini”

29 ottobre 2018 | 09:50
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Per il M5S 6 nuovi agenti per 600.000 abitanti non bastano: “Serve di più per la sicurezza dei cittadini”

“Se si vuole rendere la nostra provincia più sicura e avere una visione a lungo termine del problema legato alla sicurezza”

Cuneo. Scrivono Lorenzo Pallavicini, Manuele Isoardi e Silvia Cina per il MoVimento 5 Stelle.

“6 nuovi agenti per 600.000 abitanti ? Serve di più per la sicurezza dei cittadini!

Per noi, MoVimento 5 Stelle Cuneo, è difficile che sei agenti in più per un territorio vasto come la provincia di Cuneo, formata da ben circa 250 comuni e forte di una estensione di quasi 7000 chilometri quadrati con circa 600.000 abitanti, possano rappresentare una soluzione pienamente soddisfacente per il problema sicurezza. E’ meglio di niente ma vogliamo essere obiettivi con i lettori e quindi bisogna dirlo senza remore: servono più risorse, chiunque sia al ministero dell’Interno, questa è la realtà.

Se si vuole rendere la nostra provincia più sicura e avere una visione a lungo termine del problema legato alla sicurezza dei cittadini si dovrebbe almeno partire da questi punti:

1) Potenziare quanto prima l’ufficio della polizia postale di Cuneo, che sconta ridimensionamenti poco comprensibili visto i delicati compiti di cui si occupa, dal terrorismo online al cyberbullismo, per non parlare delle frodi telematiche, reato in aumento. Inoltre, accanto alla polizia postale, serve irrobustire quella stradale, visto il numero elevato di incidenti stradali nella nostra provincia.

2) Potenziare l’ufficio immigrazione della Questura di Cuneo. Da tempo lo SIAP ha sottolineato il problema relativo agli organici di questo importante ufficio che si occupa di sbrigare le pratiche relative all’immigrazione, e non solo quella connessa ai cosiddetti richiedenti asilo ma tutte le pratiche delle persone che arrivano qui nel nostro territorio per lavoro. Dai permessi di soggiorno ai contratti stagionali di lavoro, tanti documenti devono passare da quell’ufficio e quindi serve un buon potenziamento di questo importante organo della Questura.

3) Maggiore attenzione verso i nostri agenti della polizia penitenziaria in modo da garantire loro condizioni sicure di lavoro ed evitare casi drammatici come i fatti di qualche settimana fa avvenuti nel carcere di Sanremo.

4) Dal momento che la provincia di Cuneo confina per circa 250 chilometri con la Francia, se si vogliono evitare casi come quelli di Bardonecchia o Claviere servono accordi non solo fra gli Stati, Francia e Italia, ma anche accordi bilaterali tra la nostra regione ed il PACA perchè il confine è il nostro giardino comune ed è quindi assieme che dobbiamo curarlo.

5) Sicurezza vuol anche dire cura del decoro urbano e quindi serve partire con un piano di autentica rigenerazione urbana che si preoccupi per prima cosa di curare e ripristinare, ove possibile, gli edifici dismessi e curare i nostri parchi e giardini pubblici.

Se questi punti, solo una parte delle problematiche legate alla sicurezza nel nostro territorio, fossero attuati, allora si inizierebbe a fare un buon lavoro di prevenzione del crimine. Viceversa, se si pensa che con sei agenti in più per tutta la provincia di Cuneo si risolvano tutti i problemi, sarebbe come se le foglie degli alberi fossero banconote da 100 euro. Bello nei sogni, forse, ma la realtà è ben più complessa!”