Anna Mantini: “Cedolare secca contro caro affitti è partita dal Piemonte: ora il Governo e la Regione la accelerino”

22 ottobre 2018 | 11:33
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Anna Mantini: “Cedolare secca contro caro affitti è partita dal Piemonte: ora il Governo e la Regione la accelerino”

“Una realtà con la quale devono fare i conti anche “isole” un tempo felici come la Provincia di Cuneo”

Fossano. Scrive Anna Mantini, capogruppo Lega Fossano.

“La cedolare secca per far ripartire la piccola impresa e il negozio sotto casa attraverso aiuti fiscali agli affitti commerciali? Una proposta che in questi ultimi tempi ha trovato “cittadinanza” nella manovra economica governativa in fase di discussione, ma che parte dal Piemonte e da una intuizione racchiusa in una proposta di ordine del giorno presentata dalla nostra Capogruppo in Regione Gianna Gancia fin dalla metà del mese di febbraio del 2017, sebbene non ancora messa in discussione in Consiglio regionale per la sua approvazione.

Proposta che partiva dalla constatazione della drammaticità della crisi economica in termini di chiusure medie giornaliere di attività economiche in Italia e in Piemonte, soprattutto fra le piccole imprese dietro ciascuna delle quali vive almeno una famiglia. Una realtà con la quale devono fare i conti anche “isole” un tempo felici come la Provincia di Cuneo e lo stesso territorio fossanese dove l’affitto del locale rappresenta, assieme alla tassazione, la voce più gravosa alla quale chi avvia o gestisce un’attività commerciale o artigianale deve fare fronte.

La proposta prevedeva, tuttora molto validamente, l’applicazione di una cedolare secca per abbassare la pressione fiscale dello Stato, gravante sui proprietari immobiliari e sugli affittuari (quindi i negozianti), e contemporaneamente – sul modello virtuoso di Regioni come il Veneto di Luca Zaia – un abbassamento dell’aliquota dell’addizionale Irpef applicata dall’attuale Giunta regionale del Piemonte, imposta che colpisce anche i redditi derivanti da contratto di locazione.
L’applicazione di queste forme di agevolazione fiscale, applicate agli affitti residenziali pur con tutti i limiti imposti dalle leggi dello Stato, nei Comuni in cui è stata adottata ha permesso di rivitalizzare il mercato immobiliare e di contrastare l’economia sommersa, e siamo certi che un effetto analogo potrebbe suscitare a sostegno delle attività commerciali e artigianali di vicinato.

Altrimenti, allo stato attuale, la prospettiva è quella di continuare ad assistere all’abbassamento delle serrande nei nostri centri storici, ma anche in zone diverse, a tutto vantaggio delle grandi marche o di chi può disporre di forti liquidità iniziali, a discapito di quanti, giovani e non, spesso possono puntare solo su autoimpiego e lavoro indipendente per potersi inserire o ricollocare nel mondo occupazionale.
Speriamo quindi sia la volta buona, e che il Governo regionale a Torino, non ancora promunciatosi dopo quasi due anni, e quello nazionale a Roma, diano prova concreta di sensibilità. Perché la flat tax parte anche dagli affitti di botteghe e negozi”.