solidarietà

Alba, Genova e Norcia alla cerimonia d’inaugurazione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

7 ottobre 2018 | 17:20
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Alba, Genova e Norcia alla cerimonia d’inaugurazione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

“Non siete soli. C’è una comunità, quella albese, che continuerà ad esservi vicina anche quando i riflettori su tutto questo si spegneranno”.

È quanto ha assicurato il sindaco di Alba Maurizio Marello al vice sindaco di Genova Stefano Balleari ed al sindaco di Norcia Nicola Alemanno, sul palco del Teatro Sociale “G. Busca” di Alba durante la cerimonia di inaugurazione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, venerdì 5 ottobre.

«Un momento di solidarietà per Genova colpita dal crollo del ponte Morandi il 14 agosto scorso perché – ha spiegato Maurizio Marello – in un momento per noi di festa vogliamo essere vicini alle comunità che hanno subito delle tragedie, come è capitato a Norcia ferita dal terremoto e come è successo a Genova con il crollo del ponte. Ci fa piacere avere qui con noi il vice sindaco di Genova. Durante la Fiera ci saranno dei momenti di appoggio a questa città vicina a noi. La nostra Amministrazione farà la sua parte con un segno concreto».

«Genova ha il porto più grande del Mediterraneo – ha sottolineato il vice sindaco di Genova Stefano Balleari – che era collegato al resto dell’Italia da un ponte costruito 50 anni fa. Non c’entra la politica, si tratta di buon senso. Significa lasciare al proprio  destino un paese che ha bisogno di crescere e per crescere ha bisogno della mobilità. Il nostro paese e l’Europa hanno bisogno di infrastrutture. Ringrazio per questo invito. Da questo grosso problema troveremo anche l’opportunità di andare avanti. È una questione di rispetto verso le persone che sono mancate, quelle che sono rimaste e quelle che hanno avuto delle carenze».

Sullo stesso palco anche il sindaco di Norcia Nicola Alemanno ha dichiarato: «Dopo il terremoto,Alba ci è stata vicina concretamente. Il sindaco ha visto da vicino come la nostra comunità è stata ferita e questo ci ha fatto sentire parte di una collettività molto più ampia. Oggi siamo finalmente fuori dalla fase di emergenza. Abbiamo costruito oltre 600 soluzioni abitative, abbiamo de localizzato tutte le attività economiche. Fortunatamente nessuno ha abbandonato la nostra terra. Abbiamo bisogno che si riavvii velocemente la ricostruzione dei nostri alberghi e delle nostre strutture».