Taricco (PD) interviene su Asti-Cuneo: “La certezza è, ci ha detto il Ministro, che sarà autostrada”

27 settembre 2018 | 18:33
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Taricco (PD) interviene su Asti-Cuneo: “La certezza è, ci ha detto il Ministro, che sarà autostrada”

Cuneo. Scrive il senatore Mino Taricco (PD).

“Nella giornata di mercoledì 26 settembre si è svolta a Roma al Ministero per le Infrastrutture ed i Trasporti il programmato incontro del Ministro Toninelli con la delegazione di Istituzioni e rappresentanze del sistema economico ed in particolare dei trasporti della provincia di Cuneo.

Dopo una partenza un po’ rocambolesca che sembrava portare le rappresentanze degli Enti Locali, dei mondi economici, dell’autotrasporto e la rappresentanza istituzionale di Regione e del Parlamento a non essere ricevuti, abbiamo avuto un incontro, anche se di pochi minuti, con il Ministro Toninelli sulla ormai annosa vicenda del completamento della autostrada Cuneo Asti.

Dall’incontro siamo usciti con una certezza, con questioni aperte e con molte perplessità di sfondo.

La certezza è, ci ha detto il Ministro, che sarà autostrada.

Quindi anche i ragionamenti, peraltro portati avanti dai 5Stelle sul territorio, che il Ministero potesse optare per una superstrada, tra l’altro ricominciando tutto l’iter da capo, sono destituiti di fondamento.

Purtroppo le certezze finiscono qui.

Tra le questioni aperte il fatto che il Ministro ritenga troppo vantaggiosa per il concessionario l’ipotesi di cross-financing attualmente al vaglio, per cui, dice il Ministero, si aprirebbe lo spazio per tornare a parlare delle opere complementari. Come si ricorderà un pacchetto di opere complementari erano state individuate nella Conferenza dei servizi, tenutesi presso la Direzione generale per lo sviluppo del territorio del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti nel 2012, che prevedeva tra l’altro l’adeguamento della Tangenziale di Alba, la strada per il Nuovo Ospedale di Alba-Bra, l’adeguamento S.P 7, e il Terzo ponte sul Tanaro e altre opere importanti per la viabilità del territorio.

La scelta di riaprire la trattativa, che, qualora percorribile, sarebbe ovviamente salutata positivamente, rischia di essere però una manovra che dilaziona nuovamente nel tempo il completamento, anche perché risultava che la congruità del rapporto tra proroga della concessione e valore degli investimenti, fosse già stata oggetto di valutazione da parte della stessa Commissione europea.

Molte sono quindi le perplessità e accendono gli allarmi per il territorio. Perché non vorremmo che ancora una volta l’utile ed il necessario contingente finissero sacrificati sull’altare della ricerca della soluzione generale e teoricamente ottimale.

Credo sia sempre giusto cercare di fare il meglio, con le condizioni migliori per l’intero Paese, ma, per una terra che aspetta risposte da venti anni, non sarebbe veramente accettabile veder un’altra volta sfumare il completamento di un’opera strategica ed indispensabile, perché per l’ennesima volta si è deciso che “per fare meglio”, ricominciando da capo.

Un mancato completamento che per inciso costa cento milioni l’anno alla nostra economia.
Insieme agli altri colleghi di Camera e Senato vigileremo affinché il percorso interrotto dal nuovo Governo, dopo che il Ministro Del Rio aveva concordato una soluzione, sia rimesso in pista nel minor tempo possibile, e lo denunceremo con forza qualora siano all’orizzonte nuovi inaccettabili ritardi”.