Concluso il Corso Unità Cinofile da Ricerca in Superficie del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese

30 settembre 2018 | 19:45
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Concluso il  Corso Unità Cinofile da Ricerca in Superficie del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese

Dopo un’intera settimana di esercitazioni, addestramenti e simulati, sono state brevettate 12 nuove Unità Cinofile da Ricerca in Superficie provenienti da Alto Adige, Basilicata, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Valle d’Aosta e Veneto. 

Piemonte. Sì è concluso nella mattinata di ieri il 30° Corso Nazionale Unità Cinofile da Ricerca in Superficie organizzato a Bardonecchia (To) dalla Scuola Nazionale Cinofili del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e dal Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (CNSAS Piemonte).

Dopo un’intera settimana di esercitazioni, addestramenti e simulati, sono state brevettate 12 nuove Unità Cinofile da Ricerca in Superficie provenienti da Alto Adige, Basilicata, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Valle d’Aosta e Veneto.

Complessivamente sono state 33 le Unità Cinofile presenti, provenienti da 14 Regioni italiane. I primi giorni sono stati dedicati ai cuccioli fino all’anno di età e ai cani in formazione, mentre da giovedì scorso sono entrati in azione quelli sottoposti a verifica per il conseguimento dell’operatività.

Durante le giornate di lavoro i cani e i loro conduttori sono stati sottoposti a una serie di prove che riguardavano la movimentazione su terreno tecnico tra cui esercitazioni di calata in corda doppia su parete verticale. Ampio spazio è stato dato alla simulazione delle operazioni di ricerca in cui le Unità Cinofile devono sviluppare una strategia comune in operatività: il conduttore utilizza le proprie conoscenze insieme alla tecnologia GPS per individuare uno scenario di intervento, il cane segue esclusivamente il proprio fiuto. Si parla per l’appunto di unità cinofila perché soltanto una perfetta sintonia tra cane e conduttore può rendere un’operazione di ricerca efficace ed efficiente, consentendo di salvare una vita.

Infine non bisogna dimenticare gli oltre 30 figuranti provenienti da tutto il Piemonte che si sono prestati a nascondersi negli angoli più remoti della montagna per essere ritrovati dai soccorritori a 4 zampe.