Boves, l’Anpi in lutto per la scomparsa di Calisto Giovanni

3 settembre 2018 | 17:17
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Boves, l’Anpi in lutto per la scomparsa di Calisto Giovanni
Boves, l’Anpi in lutto per la scomparsa di Calisto Giovanni
Boves, l’Anpi in lutto per la scomparsa di Calisto Giovanni
Boves, l’Anpi in lutto per la scomparsa di Calisto Giovanni

“Lo ricorderemmo mercoledì 5 settembre, presso il sacrario di Boves, in forma civile, alle ore 14,30”

Boves. Scrive Ughetta Biancotto, presidente Anpi della provincia di Cuneo.

“Ci ha lasciati Janòt, l’ ultimo Garibaldino della 177 brigata “Giovanni e Spartaco Barale” di Boves.

Era sempre presente a tutte le manifestazioni partigiane con il labaro; sia alle manifestazioni del 25 aprile che a quelle del 19 settembre (primo eccidio della città martire con 2 medaglie oro alla resistenza).
Lo ricorderemmo mercoledì 5 settembre, presso il sacrario di Boves, in forma civile, alle ore 14,30.
Per meriti della resistenza, per il suo impegno, nelle scuole e in tanti luoghi il comune di Boves ha concesso nel 2015 a Giovanni Calisto la cittadinanza onoraria della città.

Lui con tanti suoi compagni ed amici ha scritto una delle pagine più belle della storia della nostra bella Italia.
Pagine di Libertà, di scelta di democrazia e di giustizia sociale.
Giovanni Calisto era nato a Cannes nel 1925 , da famiglia bovesana, trasferita in Francia per motivi di lavoro, come tanti abitanti della nostra provincia ( emigranti loro malgrado ) rientra in Italia a Boves ha 4 anni, frequenta le scuole e in seguito è garzone di bottega da un panetterie di Cuneo.

Dopo il 19 settembre 1943, quando Boves viene bruciata e vengono uccisi vari civili e partigiani. Janot, e il fratello decidono di far parte delle bande Partigiane in Val Colla sulla Bisalta, Janot rimarrà fino alla Liberazione di Boves e Cuneo, nell’ aprile 1945.

Queste sono le sue parole:  «Il mio compito era testimoniare a tutti e soprattutto ai giovani cosa è stata la resistenza.
I fascisti avevano ucciso , mio fratello Carlo a Borgo s. Dalmazzo era antifascista , ed era ricercato perché partigiano.
Quando lo hanno fucilato nel dicembre 1944 gli hanno appeso un cartello ” E’ morto un Ribelle , che ha tradito la Patria.
e non hanno lasciato che nessuno lo soccorresse.Carlo era nascosto ,nella casa di Elsa Perona, casa che veniva sistematicamente perquisita ,e sorvegliata , controllata …Io ho dovuto scegliere ,avevo 17 anni , ho capito e visto le atrocità e la violenza dei Nazifascisti».

Janot ti ricorderemmo per la tua simpatia, per l’empatia che creavi intorno a te, per la tua generosità e disponibilità verso gli altri nei confronti delle persone sole e deboli, grazie per quello che hai fatto.
La storia cammina, si supera evolve ma non si dimentica.
E’ il motto che l’Anpi deve portare avanti, per ricordare il sacrificio della tua famiglia e di tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita e la loro giovinezza per noi”.