Cuneo, lettera aperta del Comitato per la tutela di piazza Europa

16 agosto 2018 | 09:38
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Cuneo, lettera aperta del Comitato per la tutela di piazza Europa

“La cassa statale non c’è per davvero, o meglio, c’è, ma non per quei progetti lì”

Cuneo. Scrive il Comitato per la tutela di Piazza Europa.

“Con un comunicato dell’8 agosto il sindaco Borgna riferisce che il piano periferie, salvo voto contrario della Camera, sarà sospeso fino al 2020. Lo sarà per tutti i comuni i cui progetti non hanno raggiunto le prime 24 posizioni in graduatoria, e questo è il caso di Cuneo, che era finito addirittura oltre il 70esimo posto.

Tutti gridano allo scandalo, ma la ragione appare sempre più semplice e chiara. Il piano periferie è stato concepito fin dall’inizio in un quadro di risorse e di norme molto dubbio: pare si sia operato come in quella favola in cui alcuni sarti furbacchioni hanno dato da intendere al re di lavorare al confezionamento di un meraviglioso abito proprio per lui. “Dicci come lo vuoi: vuoi meravigliosi scavi sotterranei con posti auto a volontà? Li vuoi in Piazza Europa, anche se non è una periferia? Li vuoi anche se l’utilità pubblica è molto dubbia e il danno ambientale è certo? Benissimo, ci mancherebbe, il sovrano sei tu”.

Come al re della favola, il Sindaco ha pensato: questa è musica per le mie orecchie: a me la penna per firmare… e non si è neppure accorto che firmava una convenzione e non un contratto, e che ciò che stava firmando non comprendeva fra i firmatari il proprietario del portafogli… ossia il Ministero dell’economia!

A marzo inoltre la legge istitutiva del piano è stata pure dichiarata incostituzionale dalla Suprema Corte, nella parte in cui ha escluso le Regioni dalla gestione di proprie competenze sul territorio!

Però i sarti continuavano a lavorare, “non abbia timore, nostro re, verrà fuori un vestito bellissimo…”

Poi, però, nella favola esce un bambino piccolo, ingenuo, che comincia a gridare: “Re, guarda che sei nudo, quell’abito prezioso che ti hanno promesso proprio non c’è!!!”

Ricordi, Signor Sindaco, che un comitato di cittadini ingenui l’aveva tante volte gridato: “I soldi per i suoi progetti non condivisi non ci sono”; e quei cittadini senza etichetta, ma con i loro nomi e cognomi, lo avevano tante volte scritto: “Non si costruisce niente senza risorse in cassa!”

Non ci ha ascoltati ed ora, il Signor Sindaco, viene a sapere da altri di essere sempre stato nudo. La cassa statale non c’è per davvero, o meglio, c’è, ma non per quei progetti lì.

È tutto da rifare, e per fortuna, perché nel ricominciare da capo, ci auguriamo, potremo forse lavorare insieme e lo faremo per finalità giuste e con risorse certe, come è giusto che sia”.