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Cosa beviamo a Ferragosto? I consigli del sommelier

12 agosto 2018 | 17:19
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Cosa beviamo a Ferragosto? I consigli del sommelier

La parola a Gabriele Tomatis

Manca ormai poco al giorno di ferragosto. Tutti gli anni ci poniamo la stessa domanda: cosa facciamo? Per la maggior parte di noi Cuneesi le soluzioni sono due: mare o montagna. Bene, occupiamoci oggi di quella parte di Cuneesi a cui non piace la montagna, evita di fare il “merenderos” a bordo asfalto (vantandosi poi in ufficio di aver fatto trekking in valle!!), ma decide
di optare per le spiagge della Liguria.

In questo appuntamento, più estivo, cercherò di darvi alcuni consigli su come affrontare le giornate al mare suggerendo alcune DOC da non perdere in base alla zona in cui vi trovate; evitando così il solito frizzantino. Partendo dalla Riviera di Ponente saltiamo la DOC “Rossese di Dolceacqua”, ma ci curiamo nella zona di Imperia, di un altro vino a bacca rossa: il “Pornassio”. Ottenuto sulle terrazze dell’entroterra da vitigno 95% Dolcetto che in una versione più delicata e con sfumature rosate prende la denominazione Sciac-trà. Consumato a temperatura di 12˚ si abbina molto bene alla cucina semplice, ma gustosa del posto. Ad esempio la frittata di trombette o di cipolle ed i famosi Gamberi rossi di San Remo.

Spostandoci, sempre nella Riviera di Ponente troviamo un ampia zona vitata che si espande su tutti i Comuni fino a Savona, a picco sul mare. La DOC che li racchiude, infatti è la “Riviera Ligure di
Ponente”. Se vi trovate in questa zona non potete farvi mancare un Vermentino o un Pigato, vini bianchi freschi, giovani e dalla pronta beva che ricordano appunto la nostra favorita. Ottimi con le
preparazioni fritte che possiamo trovare a bordo spiaggia o se siete nel ristorantino serale e in carta vi propongono un coniglio alla ligure, matrimonio è fatto.

Poco più in là vi trovate in Val Polcevera, una piccola zona dell’entroterra genovese che produce vino bianco in versione frizzante, rosata e rosso proveniente dai rispettivi vitigni: Vermentino,
Bianchetta Genovese, Ciliegiolo, Dolcetto. Il vino ideale per uno dei piatti tipici della città: la Trippa.

Proseguiamo nel Levante ligure, arriviamo così nella zona “Vip” di Paraggi, Portofino e Santa margherita Ligure. Raccolti sotto la DOC “Golfo del Tigulio” i vitigni coltivati sono sempre i medesimi, ma dalla quale si ottengono vini con caratteri organolettici più distintivi ed evidenti; dovuti ad una particolare orografia territoriale, che dal mare sale fino ad un territorio collinare interno, e ad un clima decisamente più fresco a monte. Qui i bianchi e i rossi della zona si abbinano bene ai piatti di pesce locali, al profumo delle erbe aromatiche ed al pesto che ancora non vi avevo nominato.

Terminiamo con i vini ottenuti vicino al litorale Toscano, prodotti infatti con vitigni come il Trebbiano e il Sangiovese racchiusi sotto la DOC Colli di Luni in provincia di La ,Spezia. Vini da provare rispettivamente con le acciughe di Monterosso o il Gambetto di maiale cucinato nei locali di Porto Venere e delle Cinque Terre.

Non resta che augurarvi un Buon Ferragosto, passandolo con il miglior cibo e il miglior pvino che possiate trovare, dovunque voi siate!!