novità nella sanità

Cuneo, progetti e nuove apparecchiature in Radiodiagnostica al Santa Croce

16 luglio 2018 | 18:09
Share0
Cuneo, progetti e nuove apparecchiature in Radiodiagnostica al Santa Croce

Saitta: Dobbiamo eliminare il problema delle liste d’attesa che spesso, per qualcuno, è un pretesto per abbattere il sistema sanitario pubblico.”

Cuneo. “La competenza professionale in Sanità va anche supportata da innovazione tecnologica, con le economie di gestione degli ultimi anni siamo ritornati a investire in tecnologia migliorando la qualità del sistema.” L’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta conclude l’evento che l’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo dedica alla presentazione degli esiti del progetto di abbattimento delle liste di attesa in radiodiagnostica e all’inaugurazione di importanti apparecchiature. Il tutto reso possibile dal contributo determinante della Fondazione della Cassa di risparmio di Cuneo.

Saitta avverte: “A 40 anni dalla nascita del Sistema Sanitario Nazionale intravvedo pericoli all’orizzonte: qualcuno usa il problema delle liste d’attesa, che certamente esiste, come pretesto per abbattere il sistema sanitario pubblico. Abbiamo stanziato 10 milioni e acquisire risorse e risolvere le criticità. Dobbiamo anche separare le visite e le prestazioni programmate da quelle urgenti.”
Il direttore generale Corrado Bedogni, in apertura aveva definito quello delle liste di attesa, un “problema caldo, al quale stiamo lavorando intensamente. E’ stato a lungo un fenomeno carsico, che dal 2015 l’Assessorato ha riportato all’attenzione delle direzioni generali con obiettivi cogenti. Dobbiamo aumentare l’attività e migliorare l’appropriatezza per dare al paziente giusto le prestazioni giuste al momento giusto.”

Il progetto
Il progetto finanziato da CRC era stato avviato nell’ottobre 2017, con una durata prevista di 32 settimane, ma prorogato a dicembre 2018.
Luigi Gozzoli, responsabile della Neuroradiologia, ne ha seguito tutto l’iter: “Da un lato abbiamo previsto l’ampliamento dell’orario di accesso al pubblico per le prestazioni di Risonanza e TAC, riempiendo gli spazi ancora disponibili rispetto a uno sfruttamento già molto elevato delle apparecchiature, dall’altro abbiamo lavorato sulla maggior appropriatezza prescrittiva, che è un tema importante, soprattutto di valenza culturale, sul quale si è cominciato a dialogare con i medici di medicina generale del Distretto”.

Come conferma il medico di medicina generale Pietro Demaria: “Le équipe di Medicinsieme e Cuneo Centro contano circa 30 mila assistiti, metà della popolazione del comune di Cuneo. Con questo progetto abbiamo potuto verificare nelle riunioni di équipe mensili quante ricette dematerializzate risultavano errate e rivedere il percorso.”
L’ampliamento dell’orario di accesso al pubblico per la Tac al Carle è stato organizzato dal lunedi al giovedi dalle 16 alle 20 e un venerdi al mese con lo stesso orario.
Per la risonanza body dalle 14 alle 15.30 il mercoledi e dalle 19 alle 23 un venerdi al mese; per la risonanza neuroradiologica dalle 19 alle 20 dal lunedi al giovedi, dalle 13 alle 14 il sabato, dalle 7 alle 14 due sabati al mese e dalle 19 alle 23 due venerdi al mese.
Spiega Gozzoli: “L’apertura il venerdi sera con orario 19-23 ha raccolto l’adesione del 96% dei pazienti cui è stato sottoposto un questionario. Gli stessi cittadini intervistati circa l’utilità di apertura in fasce orarie diverse, ad esempio il sabato pomeriggio, hanno ritenuto la proposta molto utile nel 59% dei casi”.
Incoraggianti i risultati ottenuti: un incremento (rispetto al numero di esami eseguiti nelle fasce orarie di apertura ordinaria) del 23% negli esami TC al Carle, del 14% per le risonanze body/articolare e del 18% per le risonanze a encefalo e colonna.

La TAC-PET e la nuova sala angiografica

All’attività per abbattere i tempi di attesa si sono aggiunte le nuove apparecchiature. Maurizio Grosso è il direttore del dipartimento dei Servizi. Ringrazia la CRC, perché “ci ha permesso di rimanere all’avanguardia per molti anni” e l’assessore Saitta, “perché, dopo un lungo periodo, abbiamo visto di nuovo finanziamenti pubblici per le tecnologie”. Come il milione di euro (cui si aggiunge quello della Fondazione), per l’acquisto degli acceleratori per Cuneo e Alba.
La nuova sala angiografica del S. Croce costa 800 mila euro e la Fondazione ha contribuito con 350 mila. Nel 2017 sono stati 3345 gli esami di radiologia interventistica, ora si è sostituita un’apparecchiatura vecchia di 21 anni.
Poi la TAC-PET: 1,2 milioni, quasi interamente finanziata dalla Fondazione Cuneese. Quando arrivò la Pet, nel ’99, Cuneo era il quarto centro a livello nazionale a disporre della tecnologia. Tra il 2002 e il 2017 gli esami sono stati 45 mila, ricorda Alberto Biggi, direttore della struttura complessa di Medicina Nucleare. “La novità è stata l’abbinamento della PET alla TAC. Con un cambiamento di strategia terapeutica nel 20-40% dei pazienti. Ottimi i risultati: minor tempo per l’esame, minor dosaggio, migliori immagini.”
Soddisfatto il presidente della Fondazione CRC, Giandomenico Genta: “Il sostegno garantito a questo progetto, che permette di ridurre i tempi di attesa e di aumentare il numero degli esami effettuati, venendo incontro alle esigenze di chi è ammalato, conferma l’attenzione alle persone come uno degli assi portanti per l’attività della nostra Fondazione. A fianco di una dotazione tecnologica di avanguardia, a fare la differenza è il fattore umano, costituito da medici e infermieri specializzati e appassionati. La collaborazione ormai consolidata con l’Azienda ospedaliera Santa Croce e Carle e il dialogo costante sviluppato con la sua Direzione generale stanno permettendo di centrare obiettivi davvero significativi, che consolidano la reputazione dell’ospedale di Cuneo e la sua importanza non solo per la nostra città, ma per l’intera provincia”.
Bedogni: “Ringrazio la Fondazione CRC che ci è sempre concretamente vicina e ci consente di mantenere un adeguato aggiornamento tecnologico, con l’acquisizione di apparecchiature all’avanguardia e di avviare e consolidare progetti di positivo impatto sui cittadini, con i conseguente superamento di alcune criticità. Ciò testimonia ancora una volta come stabilire sinergie positive tra soggetti diversi, consente di raggiungere il comune obiettivo di migliorare il livello di attenzione e, concretamente nel nostro caso, la qualità delle prestazioni verso i membri della comunità territoriale.”