La storia di Vinitaly: dalla sua nascita alle ultime tendenze…

18 aprile 2018 | 19:41
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La storia di Vinitaly: dalla sua nascita alle ultime tendenze…
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La storia di Vinitaly: dalla sua nascita alle ultime tendenze…
La storia di Vinitaly: dalla sua nascita alle ultime tendenze…
La storia di Vinitaly: dalla sua nascita alle ultime tendenze…
La storia di Vinitaly: dalla sua nascita alle ultime tendenze…

Se dovessi definire che cosa è Vinitaly lo descriverei come un Rito Dionisiaco della società moderna. Come affermava il filosofo Friedrich Nietzsche la potenza dionisiaca induceva in uno stato di estasi ed ebbrezza infrangendo il “principio di individuazione”, ossia il rivestimento soggettivo di ciascun individuo, riconciliava l’essere umano con la natura e abbatteva le convenzioni e divisioni sociali stabilite dall’uomo.

Ripercorriamo insieme alcune delle tappe che hanno portato questa rassegna ad avere l’importanza dei giorni nostri.

Il 22 e il 23 settembre del 1967 si svolgono presso il Palazzo della Guardia le “Giornate del Vino”italiano: è l’atto di nascita ufficiale del Vinitaly. Nel 1978 il Vinitaly diventa una manifestazione Internazionale e apre le porte alle aziende estere, successivamente nel 1980 cambia data, svolgendosi tra fine marzo e inizio aprile.

Nel 1987 e 1988 si aggregano due importanti settori al mondo vitivinicolo, rispettivamente prima il “salone dell’Oliva” e poi il “salone Grappa, Brandy e Distillati”.

Nel 1996 nasce l’International Packaging Competition, per premiare il miglior abbigliaggio del vino.

Negli anni a seguire la manifestazione diventa uno strumento di business creando eventi con il marchio Vinitaly in tutto il mondo, seguendo e ampliando l’export made in Italy.

Nel 2006 Vinitaly raggiunge i quarant’anni. Presenta due nuovi padiglioni espositivi (10 e 11) e amplia la presenza sui mercati esteri grazie a Vinitaly Japan, in novembre a Tokyo, alla prima edizione con il marchio Vinitaly in India, a Mumbay e New Delhi, alla terza in Russia con la novità di San Pietroburgo insieme alla consolidata Mosca, a Vinitaly US Tour (a Chicago, Los Angeles e Las Vegas) e a Vinitaly China a Shanghai (Cina).

Nel 2007 dopo il matching on-line sul sito www.vinitaly.com lancia «Taste Italy», una nuova iniziativa di incontro tra domanda e offerta. Qui le migliori aziende italiane presentano agli operatori esteri, attraverso un innovativo sistema di dispenser, il «top product» e il «new product» dell’anno.

Nel 2016 Vinitaly festeggia i suoi primi 50 anni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inaugura la cinquantesima edizione: è la prima volta nella storia della fiera.

La fiera, riconosciuta leva economica strategica per l’internazionalizzazione delle imprese vitivinicole italiane, entra nel Piano per la promozione straordinaria del made in Italy finanziata dal Ministero dello sviluppo economico quale fiera di riferimento per il comparto enologico. Dopo 22 anni il Concorso Enologico Internazionale, il più selettivo al mondo, diventa Premio Internazionale 5 Star Wines, da assegnare solo ai vini che raggiungono e superano i 90 centesimi. Nasce anche il Premio Wine without Walls, dedicato ai vini senza solfiti aggiunti o aggiunti, ma con una quantità totale non superiore al 40 mg/l.

Arriviamo così ai giorni nostri, all’edizione 2018. Sicuramente una manifestazione ancora in crescita, con il 25% di espositori esteri da 33 Paesi diversi. Un totale di 4388 aziende e 15585 vini.

Molto interessante è quest’anno l’Evento nell’Evento, cioè il Vinitaly in the City dedicato ai Wine Lover con degustazioni e serate non solo nelle piazze del centro di Verona, ma anche in 3 Borghi adiacenti (Bardolino, Soave e Valeggio sul Mincio).

Il Direttore Generale di Verona Fiere Giovanni Mantovani nella giornata di apertura ha dichiarato che Vinitaly non solo è in espansione in numeri ma tende sempre più alla qualità, premiando i vini di eccellenza, e un attenzione speciale ai giovani. Quest’anno Opera Wine insieme a Wine Spectator (l’oscar del vino che premia i migliori 100 vini italiani), ha premiato 16 etichette prodotte in Piemonte, seconda regione dietro solo alla Toscana.

Sono stati cosi premiate le seguenti cantine: Aldo Conterno, Antoniolo, Braida, Cavallotto, Elvio Cogno, Falletto di Bruno Giacosa, Gaja, Giuseppe Mascarello, Luciano Sandrone, Marchesi di Barolo, Massolino, Paolo Scavino, Produttori del Barbaresco, Prunotto, Renato Ratti, Vietti; su www.operawine.it troverete il dettaglio dei vini selezionati.

All’interno dell’ Area Business invece il Piemonte , produttore di 42 D.O.C. e 17 D.O.C.G ha fatto notare con forza l’Interesse alla rassegna. Gradita la presenza unita di 200 cantine in un zona evidenziata voluta da Union Camere e Land of Perfection, insieme alle altre 400 cantine nel resto del padiglione.

Un indagine presentata da Vinitaly afferma che i mercati in espansione sono: Cina, Giappone, Russia e Canada. Confrontandomi con alcune aziende è risultato che sono di ritorno i Grandi Classici e i vini dalla giovane beva. Tra le bollicine si notano Trento D.O.C. e il nostro Alta Langa.

Molto interessante il Padiglione VIVIT vigne, vignaioli, terroir che premia l’operato e il legame con il territorio. Ovviamente non poteva non mancare, vista la tendenza in crescita, il settore organizzato con Feder Bio presso la hall8 dedicato ai vini Biologici e Biodinamici.

Lasciato il Vinitaly 2018, con tutte le novità e gli appunti presi torniamo “in patria” .. certo perché ad Alba già si sta organizzando Vinum!! Nella prossima uscita inizieremo a parlare dell’abbinamento eno-gastronomico .. Continuate a seguirmi su dicuneo.it